| Onorevoli Colleghi! - Da tempo stiamo registrando
l'interessamento del Parlamento europeo, affinché tutti gli
Stati membri regolamentino il settore delle terapie non
convenzionali e uniformino le diverse normative in materia.
Anche in Italia alcuni segnali, quali i registri istituiti
da alcuni Ordini dei medici e chirurghi e l'istituzione da
parte di alcune aziende sanitarie locali (ASL) di ambulatori
di medicina omeopatica, di agopuntura e di fitoterapia, ci
fanno comprendere che la medicina del futuro va verso
l'integrazione delle varie terapie.
Milioni di cittadini italiani curano i propri malesseri
con l'omeopatia, l'agopuntura e la fitoterapia, il loro numero
è sicuramente considerevole e va ben al di là di un fenomeno
di moda o di processi reattivi o di un condizionamento di
mass media. Numerosi medici testimoniano dell'efficacia
dei protocolli di omeopatia e dell'utilità di integrare le
medicine olistiche con quella convenzionale al fine di
permettere al paziente il recupero di uno stato di benessere
con un minore utilizzo di strumenti e di tecniche invasivi e
cruenti.
La malattia intesa su base organicista è la risultante di
uno stato di squilibrio tra fattori aggressivi esterni e
meccanismi di difesa dell'organismo, per cui la guarigione si
ottiene esclusivamente con la riduzione del potere invasivo
dei primi e/o con il rafforzamento delle capacità reattive dei
secondi. L'omeopatia e le altre medicine olistiche puntano
l'attenzione soprattutto sulla possibilità di preservare un
buon equilibrio nel rapporto tra la mente e il corpo e la
migliore congruenza nell'interazione tra l'individuo e il suo
habitat. Solo a un osservatore superficiale potrà
sfuggire che queste due diverse metodichesiano in effetti i
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due risvolti di una stessa medaglia e che esistono margini di
confronto e di integrazione tra la medicina omeopatica,
l'agopuntura, la fitoterapia e la medicina convenzionale.
Dobbiamo intanto riscontrare che diversi centri di ricerca
italiani ed internazionali hanno sollevato molto interesse
sulla validità scientifica di alcune terapie non
convenzionali, in particolare modo per quanto riguarda
l'omeopatia, l'agopuntura e la fitoterapia.
Lo scopo della proposta di legge è quello di cominciare a
disciplinare il mondo delle terapie non convenzionali,
sottraendo, in prima istanza, all' habitat esoterico
discipline come l'omeopatia, l'agopuntura e la fitoterapia che
hanno già alle loro spalle lavori clinici e ricerche
scientifiche comprovanti la loro efficacia.
Sono terapie che richiedono, però, una qualificazione
professionale specifica da parte degli operatori sanitari che,
conseguita la laurea in medicina e chirurgia, intendono
esprimere la loro competenza nell'ambito della medicina
omeopatica, dell'agopuntura e della fitoterapia. Attualmente
nel mondo delle terapie non convenzionali coabitano varie
tecniche accomunate esclusivamente dal principio dell'olismo
e, in particolar modo, dell'unità mente-corpo, ma che spesso
sono lontane nel loro approccio diagnostico e metodologico.
Spesso si perde di vista la specificità delle proprie
competenze di operatore sanitario nell'ansia di occupare un
posto nel mondo della salute. Il caos non genera mai un reale
dato di sviluppo e quindi è opportuno anche in questo caso
affrontare la problematica senza atteggiamenti troppo mediati
nel tentativo di recepire le istanze di tutte le parti in
causa, senza riuscire poi a dare una risposta concreta ai
diversi problemi. Ora se la professione del medico è ben
definita nei suoi limiti e nelle sue potenzialità non
altrettanto si può dire di altre figure terapeutiche che hanno
trovato invece una loro identità in altri Paesi europei come
la Germania (Heilpraktiker) e che anche in Italia
potrebbero trovare una loro valida collocazione proprio
nell'utilizzo di alcune tecniche complementari che non
richiedono lo specifico atto diagnostico e terapeutico medico.
Inoltre, se per l'omeopatia, l'agopuntura e la fitoterapia
l'integrazione nella cultura e nella realtà scientifica
occidentale è ormai ampiamente dimostrata dalla presenza di
numerose scuole di formazione e dai risultati clinici ottenuti
in tanti decenni, non altrettanto è possibile affermare ciò
per altre discipline olistiche, sicuramente valide, ma che
meritano un approfondimento particolare e un iter
formativo diverso.
Quindi riteniamo che per non legare e imbrigliare i vari
iter legislativi sia opportuno diversificare e procedere
per stadi nell'intervento legislativo dello Stato, e iniziare
così finalmente un percorso di riordino nel "pianeta salute",
disponibili a recepire istanze e stimoli che provengono dal
mondo culturale e scientifico e ponendo la massima attenzione
alla tutela della salute pubblica e alla professionalità degli
operatori sanitari.
Per raggiungere questi obiettivi riteniamo indispensabile
l'istituzione da parte del Ministro della sanità e da parte
del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica di commissioni tecniche che possano in tempi brevi
disegnare i percorsi e stabilire i criteri di una reale
integrazione tra l'omeopatia, l'agopuntura e la fitoterapia e
la medicina convenzionale per lo sviluppo della medicina del
futuro.
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