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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70032
DDL5953-0002
Progetto di legge Camera n. 5953 - testo presentato - (DDL13-5953)
(suddiviso in 6 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5953. TESTIPDL
...C5953.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5953 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - L'ultima esperienza referendaria
  del 18 aprile 1999, relativa alla proposta di modifica della
  legge elettorale in vigore e all'abolizione della quota
  proporzionale, ha messo in luce, fra l'altro, diversi ed
  importanti aspetti negativi che riguardano, in particolare, la
  frequenza e le modalità stesse di svolgimento dei
  referendum.  Sono gli aspetti specifici che si intendono
  affrontare e ai quali si intende rimediare con la presente
  proposta di legge.  Il forte e ormai quasi fisiologico
  astensionismo, che ha coinvolto la maggioranza dei cittadini
  aventi diritto di voto, le numerose e diffuse proteste circa
  l'entità delle spese che lo Stato ha dovuto sostenere per la
  organizzazione di un unico  referendum  in un periodo di
  grosse ristrettezze economiche e finanziarie generali, le
  diffuse proposte che tali somme avrebbero potuto essere meglio
  impiegate in atti di solidarietà internazionale nei confronti
  di popoli soggetti a deportazioni e stragi, sono tutti fattori
  che manifestano una forte critica dei cittadini per i termini
  nei quali si sta facendo ricorso in Italia allo strumento
  referendario.  Sono critiche che riteniamo fondate e che il
  Parlamento deve prendere in considerazione trovando una
  soluzione adeguata che finisca, in fondo, per arrestare lo
  stesso svilimento di questo importante istituto.
     Del resto nelle stesse democrazie di più antica
  tradizione, come nei Paesi anglosassoni, questo problema è
  stato affrontato in modo positivo da tempo con soluzioni che
  consentono ai cittadini di poter utilizzare questo strumento
  importante di democrazia diretta senza tuttavia incidere
  oltremodo sulle spese dello Stato e senza creare eccessivi
 
                               Pag. 2
 
  incomodi ai cittadini.  E' il caso degli Stati Uniti, Paese nel
  quale i quesiti referendari, per i quali è ammessa la
  consultazione, sono tutti concentrati nello stesso giorno
  delle elezioni politiche generali; addirittura sono tutti
  raccolti ed elencati, secondo l'ordine di approvazione
  avvenuta nel corso della legislatura che volge al termine, in
  una unica scheda composita nella quale i cittadini aventi
  diritto sono chiamati a votare contemporaneamente sia per
  l'elezione dei membri del Parlamento e di altri organi dello
  Stato, sia per i quesiti referendari.  Questa concentrazione di
  tutti i momenti elettorali in una sola giornata ha preso nel
  tempo un nome ben definito:  election day.
     Con la presente proposta di legge si intende introdurre in
  Italia alcuni aspetti del sistema descritto per rendere più
  agevole il rapporto fra il cittadino e lo Stato.  In modo
  specifico si propone all'articolo 1 che la votazione per tutti
  i quesiti referendari ammessi durante una determinata
  legislatura si svolga solo al termine della stessa in
  concomitanza con le elezioni per il Parlamento nazionale.  In
  tale occasione, secondo quanto previsto dall'articolo 2,
  saranno consegnate contemporaneamente ai cittadini due schede
  elettorali: una per l'elezione dei membri al Parlamento ed una
  con l'elenco di tutti i quesiti referendari ammessi.
  All'articolo 3 si prevede l'autorizzazione al Governo ad
  emanare un decreto legislativo recante disposizioni per
  l'armonizzazione delle norme della legge con le norme ed i
  regolamenti che concernono le elezioni politiche generali.
     Resta aperta, è vero, la questione relativa al numero
  delle firme necessarie per la proposizione di un
  referendum  popolare, pari a 500 mila, cifra che molti
  ritengono troppo bassa e che induce ad un uso troppo frequente
  di questo strumento di democrazia diretta, quasi un abuso per
  alcuni.  Resta altresì aperta la questione di poter promuovere
  anche  referendum  propositivi, che non sono previsti
  dalla Costituzione.  Ma queste sono, appunto, questioni
  importanti che rientrano però nelle iniziative di modifica
  della legge fondamentale dello Stato, per le quali sono
  ritenuti necessari ben altri confronti e iniziative
  legislative.
     Noi riteniamo però che il Parlamento potrebbe intanto dare
  un valido e concreto contributo al recupero di un rapporto di
  fiducia fra il cittadino e lo Stato se solo approvasse la
  presente proposta di legge recante modifica delle leggi
  ordinarie vigenti in materia di elezioni e di
  referendum.  Una riforma semplice, che non costa, anzi fa
  risparmiare molto allo Stato.
 
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