| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge
mira a sopprimere la festività del 25 aprile, anniversario
della Liberazione, sostituendola con quella del 2 giugno, data
in cui ricorre l'anniversario della proclamazione della
Repubblica.
Con il passare degli anni, la ricorrenza del 25 aprile,
istituita nel 1949 a celebrazione della ritrovata libertà
civile e politica e assolutamente comprensibile e
condivisibile a quella data, è andata via via assumendo i
connotati di una celebrazione ad uso e consumo di una
determinata area politica; in particolare, quella che incarna
i valori più retrivi di un antifascismo "di maniera", fondati
sull'intolleranza (verso tutti coloro che avevano "sbagliato")
e su un diffuso sentimento di divisione che a distanza di
cinquant'anni ancora permangono nella coscienza storica di
tanti cittadini.
Tutto ciò ha fatto sì che si avverasse in Italia una
situazione alquanto paradossale per quello che riguarda il
calendario delle festività nazionali (civili e non religiose).
Con il passare degli anni, infatti, sono state man mano
svuotate di significato, o addirittura soppresse, tutte le più
importanti feste nazionali di alto valore simbolico: a
cominciare da quella del 2 giugno, data di fondazione della
Repubblica, fino a quella del 4 novembre, giorno dell'unità
nazionale.
Nello stesso tempo, l'anniversario della liberazione del
25 aprile veniva caricato continuamente di significati, a
volte impropri, finendo con il divenire fonte di
strumentalizzazione politica da parte di tutta quell'area,
fortemente ideologizzata, che dice di riconoscersi nei valori
(o presunti tali) della Resistenza. Strumentalizzazione che,
di volta in volta, è servita a criminalizzare e a rinfocolare
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antichi odii verso una larga fetta della popolazione italiana,
che è forse maggioritaria, più orientata a condividere
sentimenti di tolleranza e unità nazionale. Gli stessi
sentimenti che altri popoli hanno invece la possibilità di
manifestare liberamente in occasione delle più importanti
ricorrenze della loro storia; una serie di importanti
appuntamenti ormai tradizionali celebrati ogni volta con lo
spirito di chi vuole rinsaldare i valori nazionali e non
creare divisioni. Basti pensare alla data del 4 luglio, giorno
in cui gli Stati Uniti si fermano per festeggiare
l'anniversario della Dichiarazione d'indipendenza dalla
Madrepatria britannica risalente al 1776. Non sono da meno le
consuete celebrazioni francesi per il 14 luglio, giorno in cui
si diede inizio a quella storica rivoluzione che segnò la fine
dell'assolutismo monarchico e l'inizio di un'era in cui i
princìpi della democrazia classica, calati in una forma di
governo repubblicano, avrebbero reso nel tempo coeso un
popolo, quello francese, fino ad allora dilaniato da conflitti
interni. Gli stessi conflitti che la Spagna ha saputo
risolvere al termine dell'esperienza autoritaria del regime
franchista con la celebrazione, nella storica giornata del 6
dicembre 1978, di un referendum che sancì il passaggio
ad una forma di governo fondata su una monarchia
costituzionale; e proprio quella storica giornata in cui gli
spagnoli decisero di voltare pagina è diventata la più
importante festa nazionale. Così come lo è diventata per la
Germania il 3 ottobre quando, nel 1990, si concretizzò
l'incorporazione della Repubblica democratica tedesca nella
Repubblica federale sancita all'indomani della firma a Berlino
del Trattato di unificazione.
Con la presente proposta di legge si intende quindi
istituire come nuova festa nazionale l'anniversario della
proclamazione della Repubblica, risalente al 2 giugno 1946, in
sostituzione della festività del 25 aprile, anniversario della
Liberazione.
Pertanto, si richiede la soppressione della festività del
25 aprile, anniversario della Liberazione, così come prevista
dall'articolo 2 della legge 27 maggio 1949, n. 260, e la
modifica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 5 marzo 1977,
n. 54, con il quale si è cessato di considerare come festività
nazionale l'anniversario della proclamazione della
Repubblica.
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