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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70198
DDL5968-0002
Progetto di legge Camera n. 5968 - testo presentato - (DDL13-5968)
(suddiviso in 7 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5968. TESTIPDL
...C5968.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5968 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge
  intende valorizzare le innegabili qualità dell'asino e dei
  suoi ibridi, il mulo ed il bardotto.
     L'asino, considerato animale sacro fin dall'antichità, è
  stato compagno di vita dell'uomo che lavorava nei campi e
  protagonista letterario di grande rilievo.  Si pensi
  all' Asinus Aureus  di Apuleio, o all'asinello montato da
  Sancho Panza o ancora a Pinocchio e Lucignolo trasformati da
  Collodi in due asinelli, per finire con l'asinello che,
  guidato da Giuseppe, portò la Madonna e Gesù bambino in salvo
  nella terra di Egitto: testimonianze che dimostrano il ruolo
  dell'asino nella nostra storia, soprattutto come cavalcatura
  utilizzata dagli umili.
     La società industriale ha agito anche sul mondo agricolo
  trasformandolo profondamente, un mondo nel quale in passato
  l'asino aveva un ruolo centrale; scomparendo quel mondo, anche
  l'asino rischia di scomparire ed è per questo che la presente
  proposta di legge intende tutelare il futuro di questa
  importante razza di equini, attraverso la valorizzazione delle
  sue qualità e delle molteplici utilizzazioni attuali, nei
  settori agricolo, turistico, pedagogico, terapeutico ed
  altri.
     Da qualche tempo in Europa, ma soprattutto in Francia,
  sono sorte alcune associazioni che hanno lo scopo di far
  conoscere l'asino, promuovere la sua tutela e far conoscere le
  sue qualità, attraverso studi, azioni e ricerche nell'ambito
  della sua evoluzione e della sua utilizzazione.  Tali
  associazioni svolgono un ruolo di tutela delle diverse razze,
 
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  ma anche dell'immagine di questo amabile animale che deve
  essere riconosciuto e non ridicolizzato.  Tra i diversi
  obiettivi di tali associazioni, la diffusione di una cultura
  che consenta di avere degli animali sani e ben curati, di
  promuovere una vendita certificata (sulla base della
  provenienza, dell'età, dello stato di salute, eccetera), di
  svilupparne l'utilizzo nei parchi e nelle aree protette come
  cavalcatura, di stabilire norme intese ad impedire che
  l'eventuale carico sia superiore alle effettive capacità di
  ogni singolo animale ed all'itinerario, ed infine di
  assicurare loro una fine onorevole.
     Inoltre, come per i cani e per i cavalli, così anche per
  gli asini esistono razze ben determinate, frutto di centinaia
  di secoli di adattamento a certi territori, che rischiano
  l'estinzione se non adeguatamente tutelate.
     La presente proposta di legge intende avviare anche in
  Italia il percorso che in Francia ha consentito di dare vita,
  oltre che alla Associazione nazionale a tutela dell'asino,
  anche ad un circuito di ben cinquanta feste, e di attivare un
  sito INTERNET (Il mondo dell'asino-www.bourricot.it) dedicato
  a questo amatissimo animale.
     Il primo passo è dunque l'istituzione di una Associazione
  nazionale degli amici dell'asino con sede in Seravezza, comune
  della Versilia, dove, in località Querceta, ogni anno, fin dal
  1956, si svolge, in primavera, una manifestazione
  storico-folkloristica denominata "Palio dei micci".
     La mattina del Palio una rappresentanza di otto contrade
  (circa 300 figuranti) partecipa ad una breve sfilata per le
  strade di Querceta, ed alla solenne "Messa del Palio", al
  termine della quale si "punzonano" e benedicono i "micci"
  (asini) che nel pomeriggio correranno il Palio.  Nel pomeriggio
  le contrade entrano in campo, per prima la detentrice del
  Palio dell'anno precedente, poi le altre a seguire secondo
  sorteggio.
     Le otto contrade che sfilano in costume storico sono il
  Ranocchio, la Madonnina, la Quercia, la Lucertola, il Leon
  D'oro, il Pozzo, la Cervia, il Ponte.
     Ogni contrada, mentre effettua la sfilata con i costumi
  storici, svolge contemporaneamente al centro del campo una
  "scena" o "tema" rappresentante un episodio ambientato in
  Versilia nell'epoca storica della contrada, per lo svolgimento
  del quale ha a disposizione dieci minuti.  Il "tema" che si
  riallaccia ai "maggi versiliesi" (rappresentazioni popolari di
  fatti storici che venivano effettuate a primavera), è svolto
  da ogni contrada con scene e costumi appositamente realizzati
  ed ogni anno è diverso.
     Al termine della sfilata, gli oltre 400 tra tamburini e
  sbandieratori delle otto contrade si esibiscono
  contemporaneamente dando vita ad un momento altamente
  spettacolare con il campo pieno di colori, mentre viene
  riconsegnato il "Palio" dalla contrada vincente l'edizione
  precedente.
     Dopo la lettura del bando della sfida, si svolge la corsa
  dei micci (asini) per l'assegnazione del Palio, un drappo
  dipinto raffigurante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia,
  con San Giuseppe (patrono di Querceta), che porta le briglie
  dell'asinello con Maria e Gesù.
     La corsa è altamente ridanciana e imprevedibile.  I micci
  (asini), montati a pelo, spesso si fermano, si impuntano,
  tornano indietro senza tener conto delle sollecitazioni dei
  fantini, tra la disperazione della propria contrada e le
  risate del pubblico.
     Lo scrittore Silvano Alessandrini ha illuminato con
  intelligenza ed umanità il carattere e lo spirito popolare di
  questa manifestazione, così descrivendo il Palio dei micci:
  "Il miccio, dunque un miccio sarà, ancora oggi, causale eroe
  della giornata e assegnerà, a suo estro, la vittoria, al di là
  dei meriti, al di là di ogni umana ragionevolezza.  Il miccio,
  simbolo della resistenza, della reazione imprevista, della
  cocciutaggine, della caparbietà animale, condotto da un uomo a
  varcare per primo una linea, su di uno specchio di ilarità e
  di divertente autocritica, sulla quale lo attende il trionfo e
  l'entusiasmo delle genti che lo hanno avuto per sorte e che,
  deposti i blasoni, tornano a scoprire la loro genuina
  natura".
     Ogni anno i "micci" vengono battezzati con nomi di
  personaggi che si sono distinti nell'anno.  Il Palio del 1995 è
 
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  stato dedicato agli arbitri di calcio, ed ha vinto l'asina
  "Ceccarina".
     Il "Palio dei micci", aderente alla Federazione italiana
  dei giochi storici, è tra le prime manifestazioni in campo
  nazionale per il grande numero di figuranti in costume storico
  (oltre 2.500) che scende in campo.  Gli oltre 400 sbandieratori
  aderiscono, tramite quattro gruppi, alla FISB e sono tra i
  migliori in campo nazionale.
     Altra caratteristica della manifestazione è la presenza di
  costumi storici di epoche diverse, avendo le otto contrade
  adottato epoche differenti della storia della Versilia cui
  riferirsi (tra il 1350 e il 1650), nonché i "temi" svolti
  dalle contrade e legati ai "maggi versiliesi" ogni anno
  diversi, la presenza di sbandieratori, gruppi di musici (oltre
  160 tamburini e chiarine e oltre 200 sbandieratori).
     La manifestazione non ha, fino ad oggi, utilizzato
  contributi pubblici, e vive esclusivamente sul volontariato,
  grazie alla rivalità tipicamente toscana che esiste tra le
  contrade.
     Legate al "Palio dei micci", si svolgono a Querceta anche
  altre manifestazioni, quali una "staffetta delle contrade" (la
  domenica precedente la Festa di S. Giuseppe), il "Miccio
  canterino" i "Giochi delle bandiere" e un torneo di calcio,
  delle contrade, tutte con più di 30 edizioni.
     Il "Miccio canterino" (o " festival  della canzone di
  contrada"), nato nel 1957 si svolge ogni anno un mese prima
  del Palio.  E' una manifestazione canora che vede in gara otto
  canzoni inedite presentate dalle contrade, obbligatoriamente
  dedicate al Palio, alla contrada, al "miccio" (asino), e a
  interpretarle sono chiamati spesso cantanti di fama.
     La cosa più importante del "Palio dei micci" e delle altre
  manifestazioni collegate è che a Querceta "Il miccio d'è la
  scusa", è il motivo per cui centinaia di giovani trovano negli
  sbandieratori, nei tamburini e nella vita di contrada un punto
  e un momento di aggregazione, per vivere insieme agli
  spettatori "un giorno di favola tra dame e cavalieri", il
  giorno del "Palio dei micci".
     Il Palio ha anche una grande rilevanza sociale.  Per la
  contrada e nella contrada riescono infatti ad impegnarsi e
  lavorare insieme centinaia di persone, che hanno età,
  problemi, cultura, capacità economica e pensiero politico
  spesso molto diversi, contradaioli che ritrovano nell'amore
  per la propria contrada la spinta per superare le differenze e
  che probabilmente al di fuori della contrada non avrebbero
  altri motivi o possibilità di contatto e di stare insieme.
     Il Palio è festa di popolo e della natura.  E sono
  certamente caratteristiche del popolo versiliese l'ironia e
  l'autoironia, lo "sfottino" e l'amore per le frasi a doppio
  senso: caratteristiche che si riallacciano ai "maggi
  versiliesi", le citate rappresentazioni popolari di fatti
  storici che venivano effettuate a primavera dal teatro
  popolare, fondato sul grottesco, sull'ironia, appunto, e sulla
  satira tagliente.  I quercetani mostrano di raccogliere forza
  dall'ironia: di qui nasce l'idea stessa del "Palio dei micci",
  una sorta di sberleffo popolare al "Palio per eccellenza",
  quello di Siena, ove corrono i cavalli.
     Oggi, che il "Palio dei micci" si è consolidato nella
  storia di Querceta di Seravezza, si intende tentare un
  ulteriore salto di qualità, dando il giusto rilievo al
  protagonista principale del Palio medesimo, l'asino.
     L'articolo 1 della presente proposta di legge istituisce
  presso l'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine
  (UNIRE), l'Ente tecnico per l'incremento, la tutela e la
  conservazione delle razze asinine esistenti in Italia e
  l'Associazione nazionale degli amici dell'asino, riconosciuta
  con decreto del Ministro dell'ambiente.
     L'articolo 2 stabilisce che con decreto del Ministro per i
  beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro
  dell'ambiente, sia riconosciuto il "Palio dei micci" quale
  manifestazione di rilievo nazionale.
     L'articolo 3 istituisce il Centro di documentazione e
  ricerca per la tutela, la storia e la divulgazione delle
  qualità dell'asino, con sede in Seravezza, finanziato con una
  parte dei proventi derivanti dalle scommesse, disciplinate
  all'articolo 4.
 
                               Pag. 4
 
     L'articolo 4 prevede che il Ministro delle finanze
  autorizzi, con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17,
  comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, l'estensione del
  gioco delle scommesse ippiche, fino ad oggi attuato su corse
  tra cavalli (trotto, galoppo e ostacoli), anche a corse di
  trotto e di galoppo tra asini e ne ripartisca i proventi tra
  l'Ente tecnico, l'Associazione nazionale ed il comune di
  Seravezza.
     L'articolo 5 prevede uno stanziamento di 1 miliardo di
  lire l'anno per gli anni 1999, 2000 e 2001 a copertura degli
  oneri derivanti dall'istituzione del Centro di documentazione
  e ricerca.
 
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