| Onorevoli Colleghi! - Fatti incresciosi e gravissimi
avvengono quotidianamente in numerosi uffici delle
conservatorie dei registri immobiliari, a causa di un vuoto
legislativo che deve essere colmato senza ulteriore indugio.
Infatti, accade che nelle conservatorie dei registri
immobiliari sia in atto un saccheggio indiscriminato di dati
che va ben oltre la pubblicità immobiliare garantita dal
codice civile. Vi sono infatti alcuni soggetti che provvedono
giornalmente alla copiatura indiscriminata di tutti gli atti
presentati alle conservatorie, quali compravendite, mutui,
atti pregiudizievoli ed altri ancora legati alle proprietà
immobiliari. Questi dati sono poi inseriti in banche dati
private, in nessun modo controllate, che forniscono un
servizio su base nazionale attualmente privo di riscontri da
parte dello Stato; a loro volta i dati acquisiti sono spesso
rivenduti a catena con l'effetto di una diffusione
indiscriminata dei dati stessi.
Un cittadino, per il solo fatto di aver acquistato un
immobile, "vede" il proprio nominativo acquisito in maniera
indiscriminata dalle suddette banche dati senza che in alcun
modo possa controllare la diffusione e negare il consenso.
La legge sulla privacy non garantisce in alcun modo
la riservatezza di tali dati in quanto raccolti in pubblici
uffici accessibili a chiunque. Purtroppo, mentre la visura
nominativa eseguita dai "visuristi professionali", che sono
rappresentati dall'associazione di categoria nazionale,
l'Associazione visuristi italiani, segue il percorso
dell'ispezione per nominativo (il quale, direttamente, ha dato
incarico al visurista, al notaio, alla banca o all'avvocato,
nei casi di tutela di un credito, di eseguire la visura sui
propri beni al fine di soddisfare la propria necessità di
poter accedere a servizi, quali compravendite, mutui,
affidamenti ed ogni altra operazione legata ad un immobile),
accade che taluni soggetti si approprino in maniera
indiscriminata di tutte le informazioni presenti nelle
conservatorie senza che vi sia alcuno stato di necessità da
parte della maggioranza dei soggetti presenti negli atti. Tale
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raccolta di dati ha inoltre un effetto negativo sul totale
degli incassi dei diritti richiesti dal Ministero delle
finanze; per la consultazione di tali atti recenti studi
tecnici eseguiti dall'Associazione visuristi italiani hanno
quantificato il danno conseguente alle imposte non riscosse in
non meno di 2 mila miliardi di lire l'anno su scala nazionale.
Spesso la mancanza di regole causa gravissimi fenomeni di
corruzione e di concussione. E' dato pubblico che grazie alle
denuncie effettuate dall'Associazione visuristi italiani il
solo ufficio di Milano ha incrementato i propri incassi di
circa 2 miliardi di lire l'anno che, prima, erano totalmente
evasi.
Non è più tollerabile che lo Stato subisca passivamente
tale predazione di informazioni, sicuramente riservate, e che
il cittadino debba subire tale incontrollata diffusione dei
propri dati.
Ecco perché è urgente ed indifferibile da parte del
Parlamento legiferare al fine di regolamentare i servizi
offerti dalle conservatorie dei registri immobiliari, ad oggi
non tutelati dagli articoli 2673 e seguenti del codice
civile.
Mentre si assiste ad azioni promosse dall'Associazione
visuristi italiani al fine di tutelare il diritto alla
privacy ed alla regolamentazione dell'attività dei
soggetti addetti allo svolgimento delle visure, ed è stata da
tempo presentata in Parlamento una proposta di legge per
l'istituzione dell'albo dei visuristi, al contrario vi sono
alcuni soggetti che proliferano e si avvantaggiano del citato
vuoto legislativo in materia.
Senza un intervento immediato, data la quantità dei dati
raccolti nel corso degli anni, lo Stato dovrà rassegnarsi a
vedere diminuire sempre più le entrate nelle conservatorie,
perché si determinerà una sempre più rilevante migrazione
delle richieste verso soggetti privati, anziché verso gli
uffici pubblici; paradossalmente lo Stato avrà costi di
gestione sempre più elevati con l'unico scopo di fornire dati
a soggetti concorrenti senza tutelare in alcun modo il
cittadino.
Al fine di porre rimedio a tale incresciosa situazione, è
necessario intervenire con un provvedimento legislativo
vietando l'acquisizione, la detenzione, la vendita e la
diffusione sistematica e continuativa di tutti i dati presenti
nelle conservatorie dei registri immobiliari lasciando, al
fine di tutelare i diritti di pubblicità immobiliare, la
possibilità di eseguire solo visure nominative a determinati
soggetti specificamente individuati.
La presente proposta di legge, composta da un unico
articolo, è di estrema semplicità e di immediata chiarezza e
pertanto si auspica la sua rapida approvazione.
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