| Onorevoli Colleghi! - Tutte le tecnologie sono ormai
dipendenti dal settore elettrico e delle telecomunicazioni e
hanno generato un sistema economico assolutamente nuovo,
interconnesso a livello mondiale con reti ad alta velocità. Il
progresso generato in questi settori negli ultimi dieci anni
ha favorito cambiamenti di grande rilevanza in termini di
trasformazione economica, sociale e culturale che hanno
permesso una valorizzazione degli input umani in termini
di intermedialità e di flessibilità.
Con l'uso massiccio di tecnologie quali quelle
informatiche ed elettroniche stiamo superando le tradizionali
barriere dei confini nazionali ed internazionali,
riorganizzando tutte le risorse produttive ed umane per
ottenere quella mondializzazione indispensabile ad affrontare
con successo il nuovo millennio.
Con tutte queste aspettative future sarebbe però non
coerente rinunciare al bene più caro della popolazione che è
senza dubbio il miglioramento della qualità della vita!
L'impatto che queste nuove tecnologie apporteranno dovrà
essere soddisfatto non solo perché compatibile con l'ambiente
e l'uomo, ma dovrà anche generare quel benessere tangibile in
termini di ricaduta economica e quindi occupazionale su tutto
il territorio nazionale. Stiamo parlando del più grande
mercato mondiale di tutti i tempi, un settore di interesse e
sviluppo economico, quello delle telecomunicazioni e
dell'energia elettrica, che in Italia supera il tetto dei 300
mila miliardi di lire nel solo
Pag. 2
1998, e destinato ad espandersi a ritmi esponenziali.
La presente proposta di legge è il frutto dell'audace e
significativo impegno proprio su questo tema realizzato dalla
Libera associazione utenti delle telecomunicazioni (LAUT), che
è impegnata con dedizione e competenza non solo in difesa
dell'utenza, ma anche nella ricerca di progetti normativi tesi
al raggiungimento della necessaria regolamentazione del
settore che rappresenta il vero salto di qualità verso una
società tecnologicamente matura.
Oggi che le telecomunicazioni sono parte integrante
dell'informatica, i destini e gli sviluppi di questi due
settori sono fortemente legati. Di conseguenza anche gli
interessi economici e gli investimenti dei privati hanno
provocato quella convergenza di sinergie, purtroppo senza
pianificare le conseguenze ed i danni sull'uomo e l'ambiente
che queste avrebbero potuto provocare se usate in forma così
massiccia. Per queste ragioni la LAUT, che ha consultato e
raccolto allo studio più di 300 tra testi ed interviste a
personale scientifico e medico, per un totale di alcune
migliaia di ore di studio di scienziati e di ricercatori a
livello planetario, ritiene che le disposizioni normative del
passato in materia di inquinamento da fenomeni
elettromagnetici debbano essere riviste ed aggiornate per
fronteggiare e permettere quello sviluppo armonico tra uomo e
tecnologie in vista del Terzo millennio.
La presente proposta di legge si ripropone obiettivi
plurimi in termini di:
a) tutela della salute della popolazione (articoli
9, 32 e 117 della Costituzione);
b) miglioramento della qualità della vita a tutti
i livelli;
c) sviluppo di un settore economico quale quello
delle telecomunicazioni con dirette conseguenze occupazionali
sul territorio nazionale;
d) studio di nuove risorse tecnologiche affinché
l'Italia possa continuare a sviluppare quell'immenso
patrimonio di risorse umane avvalendosi della collaborazione
tra università, centri di ricerca ed industria;
e) normativa per la tutela dalle esposizioni a
campi elettrici ed elettromagnetici;
f) norme per la progettazione, la installazione,
l'uso e la diffusione commerciale di apparecchiature che
generano campi elettromagnetici nel settore civile, domestico
ed industriale;
g) normativa per gli enti gestori di impianti di
produzione e trasporto di energia elettrica;
h) normativa per tutte le strutture pubbliche e
private che operano nel trasferimento del segnale di
comunicazione via cavo, via etere, via satellite (televisione
digitale, INTERNET, INTRANET, telefonia cellulare);
i) competenze dei Ministeri;
l) competenze degli organi istituzionali sul
territorio con particolare riferimento a regioni, province e
comuni;
m) istituzione di un Consiglio direttivo
permanente per l'aggiornamento medico, scientifico e
tecnologico a tutela della popolazione (CODIPINQUE);
n) piani di risanamento per impianti di
telecomunicazioni ad alta frequenza;
o) piani di risanamento degli elettrodotti ad alta
tensione e bassa frequenza;
p) certificazione delle apparecchiature.
La proposta di legge elaborata dalla LAUT, e che in questa
sede mi accingo a presentare, rappresenta e rappresenterà un
riferimento normativo indispensabile non solo per l'Italia ma
anche per l'Europa e per tutte quelle nazioni del mondo che
vedono in noi quella capacità organizzativa e di iniziativa
essenziale allo sviluppo di una nuova cultura di progresso -
compatibile e in linea con le nostre più strette e
mondialmente riconosciute tradizioni storiche, letterarie,
architettoniche e filosofiche
Pag. 3
di tutti i tempi. Per tale ragione la presente proposta di
legge, debitamente tradotta in inglese, sarà divulgata al
mondo intero per mezzo di INTERNET.
Un intervento legislativo deciso che non lasci adito a
nessun tipo di interpretazione di parte, ma che venga
applicato con rigore per la tutela della salute e
dell'ambiente non è più rinviabile! Il disordine ed il
proliferare in tutto il territorio nazionale di nuove entità
di gestione nei settori elettrici e della telecomunicazione
(in modo particolare della telefonia cellulare e della tv
digitale) stanno generando stati di tensione e di rabbia
incontrollabile all'interno delle aule di tribunale, dove la
popolazione esasperata cerca quella giustizia a tutela della
propria incolumità fisica, ma trova solo il vuoto normativo e
l'incapacità dei funzionari di giustizia ad affrontare
problematiche senza gli adeguati strumenti legislativi. La
rapidità e l'invasione sistematica con cui antenne di ogni
tipo e forma si accumulano nelle nostre città (più di 63 mila
a tutt'oggi) portano ad inevitabili danni sulla salute
riscontrabili con patologie cliniche, quali leucemie
infantili, tumori, disturbi neurovegetativi, cancro,
diminuzione della memoria, malformazioni al feto nelle donne
in stato di gravidanza, cefalee, dolori articolari, problemi
cardiocircolatori, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer,
emicranie, riscaldamento locale del corpo umano, macchie sulla
corteccia celebrale, deformazioni acute sul cristallino
dell'occhio ed altri gravi disturbi sul corpo umano tuttora in
fase di studio.
Le tesi della LAUT, sostenute anche da associazioni
ambientaliste e di consumatori, sono supportate da ricerche
medico-scientifiche che da anni studiano il fenomeno letale
delle radiazioni non ionizzanti sull'uomo e sull'ambiente, e
dovranno essere rigorosamente applicate e sostenute in questa
sede parlamentare da tutte le forze politiche senza quelle
demagogie e quei ritardi istituzionali che hanno già portato a
danni irreparabili sulla salute pubblica come nel caso del
fumo, dell'amianto, delle plastiche destinate ad uso
alimentare, della sindrome da immunodeficienza acquisita
(AIDS), dei catalizzatori per le autovetture e ciclomotori, ed
altri ben noti e devastanti problemi su uomo e ambiente.
La progressività dei temi discussi nella legge, riportati
con attenta e scrupolosa attenzione, proprio con il fine di
renderla esplicitamente attuabile senza dare adito a
successivi rimandi di competenza istituzionale, rappresenta il
vero punto di forza del progetto LAUT, che non trascura
neppure le priorità operative per il piano di risanamento
degli impianti già esistenti sul territorio.
Sono peraltro riportati i parametri di sicurezza per gli
operatori sottoposti alle radiazioni non ionizzanti per motivi
di lavoro, fornendo una attenta normativa di controllo per
avviare un programma di autorecupero del corpo umano con
periodi di disintossicazione a mezzo di riposo lavorativo.
Le attività che comportano esposizioni a radiazioni non
ionizzanti superiori ai limiti fissati dalla legge,
riconducibili ad attività diagnostica e terapeutica in campo
medico, sono valutate con il parametro effetto-beneficio, allo
scopo di non generare confusione ed imbarazzo tra gli
operatori medici e pazienti, per cui sarà il Consiglio
direttivo permanente di verifica sui fenomeni derivanti da
inquinamento elettromagnetico (CODIPINQUE) a valutarne gli
eventuali rischi professionali per i tecnici che operano con
tali macchinari in riferimento all'articolo 11 della legge.
I princìpi della legge devono essere considerati, vista la
pericolosità dei fenomeni elettromagnetici in questione,
applicabili su tutto il territorio nazionale nonché, previe le
opportune intese, alla Repubblica di San Marino e alla Città
del Vaticano con tutte le sue dirette pertinenze
territoriali.
La presente proposta di legge "supera" il concetto
stabilito dalle regolamentazioni precedenti riguardo alle
distanze limite da fonti inquinanti di radiazioni non
ionizzanti di 50 e 100 metri, valido per scuole, ospedali,
case di cura e similari, poiché lo ritiene innecessario alla
luce della normativa prodotta. Infatti, le zone adiacenti alle
sorgenti di radiazioni di tipo non ionizzante
Pag. 4
sono classificate come "di interdizione" e all'interno delle
stesse sono proibiti la permanenza, il transito e qualsiasi
altra attività umana (articolo 4). Una attenta analisi dei
modi e dei comportamenti umani ha infatti evidenziato il
controsenso di ubicare una sorgente di radiazioni non
ionizzanti a distanza di 50 o 100 metri da una scuola
(permanenza minima di cinque ore giornaliere), quando poi uno
o più alunni hanno una antenna potentissima per
telecomunicazioni ubicata sul tetto della casa (permanenza
minima di dieci ore giornaliere).
Le disposizioni della presente proposta di legge sono
senza dubbio dirette ad armonizzare lo sviluppo del settore
elettrico e delle telecomunicazioni del futuro con la
necessità di salvaguardia della vita umana e dell'ambiente
senza trascurare i diretti effetti sull'occupazione,
sull'imprenditoria e sul territorio italiano così ricco di
architettura, di storia e di bellezze naturali.
| |