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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70441
DDL5995-0002
Progetto di legge Camera n. 5995 - testo presentato - (DDL13-5995)
(suddiviso in 6 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5995. TESTIPDL
...C5995.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5995 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - I grandi invalidi per servizio
  istituzionale provenienti dalle Forze armate, dai Corpi
  armati, dai Corpi militarmente ordinati e dal Corpo dei vigili
  del fuoco, colpiti dalle più rilevanti menomazioni, dovrebbero
  poter vivere serenamente le conseguenze del loro servizio
  senza doversi porre assilli né economici, né assistenziali,
  fruendo di assegni congrui in grado di garantire una completa
  autonomia personale.
     Questo oggi non avviene: il rapporto tra menomazioni ed
  assegni risulta alterato, soprattutto a discapito delle
  invalidità più rilevanti, quali la perdita anatomica o
  funzionale dei quattro arti, la perdita anatomica o funzionale
  di due arti in presenza di cecità bilaterale assoluta, la
  perdita anatomica o funzionale dei due arti, la perdita
  funzionale dei due arti inferiori con la compromissione degli
  sfinteri ed, infine, i disturbi mentali gravi, tali da
  richiedere una sorveglianza continua nonché tutte quelle
  affezioni che impediscono al grande invalido di provvedere
  senza aiuto agli atti quotidiani della vita; nei confronti
  delle più rilevanti menomazioni permane una sperequazione non
  ancora risolta, dipendente in parte da motivi di bilancio ed
  in parte dalla tendenza a voler soddisfare più la quantità che
  la qualità delle richieste.
     Assegni per assistenza ed accompagnamento inadeguati alle
  effettive necessità, restrizioni d'orario imposte al servizio
  dell'accompagnatore militare ed, infine, la crescente
  difficoltà a reperire militari di leva volontari ed idonei,
  costituiscono elementi di grave disagio per i grandi invalidi
  con le più rilevanti menomazioni.  Oggi infatti, l'attribuzione
  di due o tre accompagnatori militari, garantita per le
  invalidità più rilevanti, viene intesa dal Ministero della
  difesa limitatamente a giorni ed orari predefiniti (dal lunedì
 
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  al giovedì, ore 08.00 - 17.30, il venerdì, ore 08.00 - 14.00
  ed il sabato e la domenica, ore 08.30 - 09.30), per un totale
  di 46 ore settimanali, prescindendo dalle peculiarità del tipo
  di servizio, non secondaria quella di carattere temporale,
  legata alla continuità E', ad esempio, indubitabile che
  menomazioni, quali la perdita anatomica o funzionale dei
  quattro arti od anche la cecità assoluta con mancanza di uno o
  più arti, richiedano una costanza di aiuto per l'intero arco
  delle ventiquattro ore, in determinate operazioni portata
  anche da due persone; è altrettanto evidente che la normativa
  vigente lascia vuoti considerevoli, soprattutto durante la
  notte, le giornate festive e prefestive.
     Il Parlamento già si è dato carico di questo problema,
  istituendo, oltre all'indennità di assistenza e di
  accompagnamento (testo unico approvato con decreto del
  Presidente della Repubblica n. 915 del 1978, articolo 21),
  anche un'indennità aggiuntiva per i grandi invalidi privi dei
  quattro arti (articolo 8 della legge n. 656 del 1986),
  fornendo, però, una risposta talmente insufficiente, da
  considerarsi più un'indicazione di massima che una soluzione
  definitiva.
     Con la presentazione di proposte di legge tendenti alla
  trasformazione del servizio militare di leva, da obbligatorio
  in volontario, pare si debbano affrontare più che le carenze
  del servizio rispetto alle necessità, le modalità d'intervento
  con cui provvedere alla sua definitiva sostituzione, in
  prospettiva alla scomparsa dell'incarico di accompagnatore
  militare di grande invalido, attribuzione esclusiva dei
  militari in servizio obbligatorio di leva.
     Non è semplice, senza l'alternativa di un militare fornito
  direttamente dal Ministero della difesa, garantire la continua
  assistenza di cui necessitano soprattutto i grandi invalidi
  privi di un minimo d'autonomia personale.
     Poiché non sembra possibile ostacolare la tendenza alla
  trasformazione del servizio militare di leva da obbligatorio
  in volontario, è necessario adeguarsi, provvedendo per tempo a
  risolvere le problematiche relative all'assistenza e
  all'accompagnamento dei più gravi invalidi per causa di
  servizio militare ed equiparato.  L'unica alternativa
  praticabile, per mantenere a questi soggetti una interrotta
  capacità d'autonomia personale, è quella di fornirgli la
  concreta possibilità di provvedere direttamente all'aiuto
  continuo di cui necessitano, prendendo atto dell'opportunità
  di intervenire mediante la corresponsione di un assegno
  aggiuntivo mensile.
     La presente proposta di legge, che intende sopperire alla
  necessità dei più gravi invalidi, pur nella consapevolezza che
  mai sarebbe possibile ottenere la perfezione assoluta in un
  ambito così particolare e difficile, tende comunque ad offrire
  una soluzione alternativa efficace, evitando a questo
  personale così duramente provato altre implicazioni negative,
  che potrebbero ripercuotersi sulle necessità di cura e sui
  rapporti di relazione.  Questa figura costituisce, infatti, non
  soltanto un aiuto ed una assistenza indispensabili ai più
  gravi, ma indirettamente anche una facilitazione economica non
  secondaria, consentendo di fruire di accompagnatori sia negli
  spostamenti sia durante i soggiorni fuori sede del grande
  invalido, con tutte le facilitazioni previste per i militari
  (viaggi, soggiorni in caserme, vitto presso mense ed
  organizzazioni militari, eccetera); venendo meno tale apporto
  si appesantisce l'onere che grava sul grande invalido.  Sul
  piano economico, infatti, al dipendente civile, durante i
  viaggi che il grande invalido deve spesso sostenere per
  sottoporsi a cure ed esami diagnostici, deve essere
  corrisposta, oltre alle spese di viaggio e di soggiorno, anche
  una diaria aggiuntiva, fino ad oggi a carico
  dell'Amministrazione della difesa.
     Viene proposta, pertanto, anche la concessione di una
  indennità supplementare annua comprensiva di tutti gli assegni
  accessori fruiti mensilmente, da corrispondere nel mese di
  giugno, per consentire al grande invalido di sostenere durante
  i propri spostamenti le spese necessarie per l'accompagnatore
  o gli accompagnatori al seguito; oltre tutto il collegamento
  dell'indennità agli assegni accessori rende l'intervento
  proporzionale alle effettive necessità derivanti dalla
  menomazione.
 
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