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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70455
DDL5996-0002
Progetto di legge Camera n. 5996 - testo presentato - (DDL13-5996)
(suddiviso in 3 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C5996. TESTIPDL
...C5996.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC5996 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - Il Sottosegretario per
  l'università e la ricerca scientifica e tecnologica, nella
  seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati del 3 febbraio
  1999, rispondendo alle numerose interpellanze e interrogazioni
  presentate sul "numero chiuso" nelle università italiane, nel
  registrare il dato di complessità e di delicatezza sul quale
  si è aperto un nuovo contenzioso, in sede di giurisdizione
  amministrativa, per l'accesso ai corsi a numero programmato
  per gli anni accademici 1997-1998 e 1998-1999, ha dichiarato
  che il Governo è particolarmente attento, in relazione ai suoi
  poteri di iniziativa, alle indicazioni che potranno venire dal
  Parlamento.
     Con decreto del Ministro dell'università e della ricerca
  scientifica e tecnologica 14 maggio 1998, pubblicato nella
  Gazzetta Ufficiale  n. 165 del 17 luglio 1998, sono stati
  definiti i parametri e gli  standard  sulla base dei quali
  le università devono motivare la richiesta del numero
  programmato, e tali parametri sono stati tenuti presenti anche
  nel riparto di posti tra i diversi atenei per i corsi a numero
  programmato.
     La Corte costituzionale, con sentenza n. 383 del 27
  novembre 1998, ha dichiarato non fondata la questione di
  legittimità costituzionale dell'articolo 9, comma 4, della
  legge 19 novembre 1990, n. 341, come modificato dall'articolo
  17, comma 116, della legge 15 maggio 1997, n. 127, sollevata
  in riferimento agli articoli 3, 33, 34 e 97 della
  Costituzione, da alcuni tribunali amministrativi regionali.
     La Corte costituzionale ha aggiunto che l'intera materia
  necessita di una organica sistemazione legislativa, finora
  sempre mancata, una sistemazione chiara che, da un lato,
  prevenga l'incertezza presso i potenziali iscritti interessati
 
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  e il contenzioso che ne può derivare, dall'altro preveda tutti
  gli elementi che, secondo la Costituzione, devono concorrere a
  formare l'ordinamento universitario.
     La medesima Corte, nella citata sentenza, introduce
  elementi tra loro contraddittori, perché, se da un lato
  ritiene legittima la delega ministeriale, dall'altro indica
  con chiarezza che manca una organica legislazione in materia e
  invita il Parlamento a colmare tale carenza e a regolarizzare,
  per quest'anno, le situazioni pendenti degli studenti
  ricorsisti.
     A seguito della circolare del Ministro dell'università e
  della ricerca scientifica e tecnologica, le singole università
  hanno provveduto a una sanatoria soltanto per l'anno
  accademico 1997-1998, regolarizzando quegli studenti ammessi
  con riserva, pur tuttavia in un quadro complessivamente
  incerto, data la eterogeneità riscontrata e riscontrabile nei
  comportamenti dei singoli senati accademici.
     Conseguentemente, in diverse università si è registrata
  per gli studenti ammessi con riserva all'anno accademico
  1998-1999 una situazione di particolare disagio, di fatto
  discriminante, in quanto, con una interpretazione restrittiva
  della citata sentenza della Corte costituzionale, essi si sono
  visti esclusi da una operazione di sanatoria che avrebbe
  potuto essere estesa anche a loro, tenuto conto proprio delle
  motivazioni e delle indicazioni contenute nella citata
  sentenza.
     Si rende necessaria, in conseguenza delle determinazioni
  della Corte costituzionale e in armonia con le direttive
  comunitarie una sistemazione organica della materia, al fine
  di evitare in futuro contenziosi giurisdizionali e garantire
  un quadro più chiaro e certo di regole e criteri, favorendo
  l'accesso al diritto allo studio in modo concreto e
  produttivo.
     Si è in presenza di una situazione di transizione e di
  passaggio ed è compito del Governo e del Parlamento ricercare
  gli strumenti più adeguati per rispondere positivamente a
  situazioni che di fatto si sono create proprio perché il
  quadro complessivo normativo non era completamente chiaro e si
  è in presenza, altresì, di giuste aspettative degli studenti
  ai quali peraltro è stato concesso di iscriversi anche con
  riserva all'anno accademico 1998-1999, comportando per questi
  ultimi notevoli spese per l'iscrizione, l'acquisto di testi,
  vitto e alloggio.
     Il Parlamento e il Governo, in altre circostanze e su
  altre questioni, si sono impegnati ad individuare e ad
  assumere iniziative finalizzate a "sanare" situazioni
  pregresse e di fatto createsi per fasce di cittadini.
     Proprio a conferma di quanto sostenuto, in data 14 aprile
  la Commissione cultura della Camera dei deputati ha approvato
  una risoluzione (n. 7-00648 De Murtas, Muzio e altri) in cui
  si impegna a fronteggiare le situazioni di cui in premessa e a
  ricercare, anche di intesa con la conferenza dei presidenti
  dei corsi di laurea interessati, ogni possibile soluzione.
     Per le ragioni esposte è stata presentata la presente
  proposta di legge, che persegue la finalità di regolarizzare
  le iscrizioni ai corsi di laurea delle università ad accesso
  programmato per l'anno accademico 1998-1999, ponendo così
  termine a tutte quelle inaccettabili sperequazioni e disparità
  che si sono particolarmente evidenziate in questi ultimi
  periodi.
 
DATA=990506 FASCID=DDL13-5996 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=5996 TOTPAG=0003 TOTDOC=0003 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=008 PAGFIN=0002 RIGFIN=061 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=2 SORTRES= SORTDDL=599600 00 FASCIDC=13DDL5996 SORTNAV=0599600 000 00000 ZZDDLC5996 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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