| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge ha
lo scopo di normalizzare una situazione anomala e
antidemocratica che è insorta da lungo tempo nel campo della
rappresentanza nel Comitato olimpico nazionale italiano (CONI)
delle associazioni venatorie riconosciute.
Attualmente solo la Federazione italiana della caccia
appartiene agli organismi del CONI. Ne sono invece escluse
tutte le altre, che rappresentano circa la metà del mondo
venatorio.
Soltanto la Federazione italiana della caccia beneficia di
notevoli contributi finanziari da parte del CONI, e mediante
tale privilegiata condizione pregiudica di fatto il principio
della par condicio che si traduce in violazione
dell'articolo 3 della Costituzione. Tale principio, infatti,
come ha stabilito la Corte costituzionale, si applica anche
alle persone giuridiche e alle associazioni.
Si noti, inoltre, che la Federazione italiana della
caccia, grazie alla sua posizione derivante dal cessato
ordinamento pubblicistico e dalla legge istitutiva del CONI
del 1942, (legge 16 febbraio 1942, n. 426) ha costituito nel
tempo diverse forme di gestione e di attività al di fuori
dell'ordinamento sportivo (partecipazioni a società,
convenzioni, fondazioni, case editrici) che occorre riportare
nella sfera istituzionale e nell'ambito delle strutture
statutarie sottoposte al controllo degli iscritti e degli
organi dal CONI in armonia con i princìpi dell'ordinamento
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degli enti associativi senza fini di lucro e dello statuto del
CONI.
La presente proposta di legge sostituisce l'attuale e
vetusta rappresentanza parziale della Federcaccia nel CONI con
quella unitaria dell'Unione nazionale della associazione
ventatorie (UNAVI), costituita da tutte le associazioni
venatorie riconosciute per legge, compresa la Federazione
italiana della caccia, e sino ad ora considerata quale
"associazione benemerita". L'UNAVI già possiede una propria
struttura associativa e statutaria a base democratica e dovrà
adeguare il proprio statuto all'ordinamento del CONI.
Si raccomandano il sollecito esame e l'approvazione della
presente proposta di legge, che costituisce un primo passo
verso una più organica riforma dell'ordinamento sportivo del
nostro Paese.
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