| Onorevoli Colleghi! - Con l'introduzione sperimentale
del salario di attività sociale (SAS) si vuole attivare uno
strumento di politica attiva del lavoro finalizzato alla
creazione di nuova occupazione e di nuove iniziative
imprenditoriali, capace di perseguire ad un tempo gli
obiettivi di creare nuove attività, di favorire la coesione,
l'attività di cura e l'economia di prossimità, di tutelare e
di valorizzare le risorse territoriali, di garantire
opportunità di reddito e di inserimento sociale ed economico
nel sistema di produzione di beni e di servizi.
Il SAS è un contributo alla retribuzione, di 15.600.000
lire annue, che lo Stato versa direttamente per due terzi ed
indirettamente per un terzo, a copertura degli oneri
contributivi, a determinate imprese, per ogni lavoratore
assunto a tempo indeterminato, pieno o parziale, per lo
svolgimento di determinate attività, come sarà di seguito
meglio specificato.
Il SAS rappresenta anche un tentativo di sviluppare nuove
forme di autorganizzazione del welfare, così da dare
rilevanza pubblica e riconoscimento sociale anche a quelle
attività di cura e di assistenza finora oscuramente sostenute
dalle donne all'interno della famiglia; di stimolare lo
sviluppo di un mercato innovativo, dove potrebbero crescere
nuove imprese, in particolare del terzo settore. Un tentativo
di riequilibrare lo scarto esistente tra il cittadino
portatore di bisogni e la carenza di imprese che offrono i
servizi, contribuendo anche a favorire l'emersione di una
nuova domanda in grado di organizzare la stessa selezione
dell'offerta. Ci si propone, in questo modo, di dare risposte
a nuovi bisogni di servizi di cura e di coesione sociale, di
nuovi strumenti per migliorare la qualità della vita, nonché
Pag. 2
alla disoccupazione ed alla diversificazione della qualità del
lavoro e dei tempi di lavoro degli occupati.
Il SAS è uno strumento diretto prioritariamente ed
inizialmente, ma non esclusivamente, ai disoccupati ed alle
forze di lavoro inattive, che tenta di stimolare una
partecipazione attiva e consapevole in chi decide di
intraprendere le attività che ne sono oggetto.
Il SAS, può, inoltre, essere diretto a quegli occupati
che, rinunciando ad una parte del salario, intendano dedicare
una quota del loro tempo di lavoro, professionalità,
know-how ad attività finalizzate allo sviluppo di
determinati settori produttivi o ad attività di coesione
sociale.
I benefìci del SAS sono vincolati alla definizione di un
programma di attività produttive, di fornitura di servizi o di
promozione di iniziative di coesione sociale finalizzate a
raggiungere entro tre anni una propria autonomia economica
proveniente dal mercato.
Il SAS vuole essere una possibilità di liberazione di
tempo ed energie dal lavoro tradizionale in una opzione di
sostituzione dello stesso con forme di attività più
partecipate, scelte e personalmente motivate, con una maggiore
riappropriazione di frazioni del proprio tempo. Può
rappresentare un allargamento dei diritti di cittadinanza,
intesi come capacità e possibilità di far parte di una rete di
rapporti sociali, caratterizzata da obblighi, opportunità,
possibilità e diritti inerenti ai meccanismi della socialità.
Può divenire un riconoscimento pubblico dell'utilità delle
attività sociali e della loro equiparazione al lavoro
tradizionale. Può conferire identità. Può contribuire a dare
forte impulso e riconoscimento allo sviluppo delle attività
del terzo settore, anche a fronte del sorgere di nuove reti di
mutualità locale, da incentivare, che rafforzino le
possibilità di espressione concreta della domanda di servizi e
di attività, in modo tale da provocare il migliore incontro
con l'offerta.
Il SAS può essere erogato per nuove attività in settori
attinenti la cura della persona, dell'ambiente, del patrimonio
artistico e culturale, della socialità, dello sviluppo delle
pari opportunità; ad esempio: assistenza sociale e
socio-sanitaria; tutela e valorizzazione dell'ambiente, del
territorio e delle risorse naturali; promozione della cultura
e dell'arte; tutela dei diritti civili; ricerca scientifica di
particolare interesse sociale; reinserimento dei
tossico-dipendenti; cura di ammalati terminali; cura e
assistenza dell'infanzia, dell'adolescenza, degli anziani;
recupero dei soggetti in condizioni particolari di disagio ed
emarginazione; raccolte differenziate; gestione delle
discariche e trattamento dei rifiuti; tutela della salute e
sicurezza nei luoghi pubblici e di lavoro; tutela e
valorizzazione delle aree protette e dei parchi naturali;
bonifica delle aree industriali dismesse; tutela degli assetti
idrogeologici; incentivazione dell'agriturismo; recupero e
riqualificazione degli spazi urbani e del patrimonio
culturale; interventi per lo sviluppo rurale e montano;
interventi per la promozione e la produzione di prodotti di
agricoltura biologica o biodinamica; interventi per la
promozione e lo sviluppo dell'artigianato, in particolare
rurale e locale.
Per la realizzazione di quanto finora esposto, la presente
proposta di legge contiene all'articolo 1 le finalità e la
definizione del SAS; all'articolo 2 il suo ambito di
applicazione; all'articolo 3 la descrizione dei progetti di
attività per l'utilizzo del fondo per il SAS; all'articolo 4
disposizioni concernenti la durata del contributo SAS;
all'articolo 5 disposizioni sul bando per l'utilizzo del fondo
SAS; all'articolo 6 l'identificazione dei soggetti promotori
dei progetti di utilizzo del SAS; all'articolo 7 indicazioni
sui soggetti impiegabili nei progetti di utilizzo del SAS;
all'articolo 8 disposizioni per la verifica dei progetti di
utilizzo del SAS; all'articolo 10 la descrizione del
meccanismo dei mutui per la prosecuzione delle attività;
all'articolo 11 disposizioni per lo sviluppo della mutualità
locale; all'articolo 12 le norme finali.
| |