| Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge ha
lo scopo di porre rimedio ad una situazione di palese iniquità
che perdura fino dal 1993 quando, con una decisione alquanto
discutibile, il Governo ha stabilito di imporre a carico dei
contribuenti il pagamento di una quota fissa individuale per
l'assistenza medica di base di lire 85 mila. Tale
provvedimento fu adottato attraverso una lunga serie di
decreti-legge (n. 464 del 1993, n. 34 del 1994, n. 180 del
1994, n. 294 del 1994, n. 450 del 1994 e n. 540 del 1994) mai
convertiti dal Parlamento.
L'introduzione del nuovo tributo ed il grande clima di
incertezza che si era venuto a creare intorno al provvedimento
avevano creato un clamoroso clima di sfiducia dei cittadini
nei confronti di questa tassa, con la conseguenza che solo una
parte dei cittadini aveva provveduto al relativo pagamento.
Negli anni successivi, a conferma dei dubbi che avevano
accompagnato tale tassa fin dal suo esordio, lo Stato italiano
non solo ha rinunciato a riproporla, ma ha addirittura
rinunciato ad attivare qualsiasi procedura di recupero delle
tasse non versate omettendo nello stesso tempo di emanare
qualsiasi sanatoria. Si è in tale modo venuta a creare una
odiosa situazione di iniquità nei confronti di quella
minoranza di cittadini che, spinti da uno spiccato senso
civico, avevano a suo tempo provveduto al versamento del
tributo. La presente proposta di legge si pone pertanto
l'obiettivo di restituire a queste persone la quota fissa
individuale per l'assistenza medica di base di lire 85 mila
relativa all'anno 1993, in modo da porre rimedio ad una
ingiustizia palese operata nei confronti dei cittadini più
onesti e sensibili nei confronti dello Stato.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria della legge,
le regioni hanno incassato, a seguito dell'applicazione del
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provvedimento relativo a tale tassa, somme per circa 831
miliardi di lire che, diminuite degli importi recuperati dai
contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi relativi al
1993 (stimabili in una quota marginale media del 30 per cento)
individua il costo derivante dall'approvazione della presente
proposta di legge in 588 miliardi di lire.
La necessità di disporre di una adeguata copertura
finanziaria comporta che, come prevede il comma 2
dell'articolo 1 della proposta di legge, la restituzione
avvenga mediante detrazione dell'imposta sui redditi relativi
al 1999, onde compensare gli oneri in base alle disponibilità
esistenti per l'esercizio finanziario 2000 nell'ambito
dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo
speciale" dello stato di previsione del Ministero del tesoro,
del bilancio e della programmazione economica per l'anno
1999.
Si auspica pertanto la rapida approvazione della presente
proposta di legge.
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