| Onorevoli Colleghi! - Nel corso degli anni successivi
alla fine della guerra fredda e della contrapposizione
Est-Ovest, la NATO ha definito ed avviato un ampio processo di
adattamento, sia interno che esterno, volto a renderla
adeguata per svolgere le sue cruciali funzioni anche nel nuovo
scenario di sicurezza internazionale. Oggi i compiti
fondamentali dell'alleanza atlantica sono di garantire la
sicurezza collettiva dei Paesi membri sulla base dell'articolo
5 del Trattato di Washington e di svolgere interventi di
sostegno alla pace, che sempre più spesso le possono essere
affidati dalle Nazioni Unite e, in prospettiva,
dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in
Europa (OSCE).
In occasione del Vertice di Madrid del luglio 1997,
l'Alleanza atlantica ha ritenuto di poter rafforzare la
propria sicurezza collettiva e il contributo alla stabilità
paneuropea rispondendo positivamente alle attese dei Paesi
dell'Europa centro-orientale di entrare a far parte della
NATO.
Polonia, Ungheria e Repubblica ceca sono state quindi
invitate ad aderire al Trattato istitutivo dell'Alleanza
atlantica su una base di completa parità con gli attuali Paesi
membri. Resta peraltro inteso - come esplicitamente indicato
nel comunicato finale del Vertice di Madrid - che il processo
di allargamento della NATO non si conclude con tali prime
accessioni, ma dovrà proseguire ed essere sottoposto ad un
continuo processo di aggiornamento.
L'Italia ha attivamente contribuito al rinnovamento della
strategia di sicurezza collettiva dell'Alleanza atlantica e,
Pag. 2
in tale ambito, ha sostenuto l'allargamento della NATO ai
nuovi membri.
I Protocolli sull'accessione di Polonia, Ungheria e
Repubblica ceca all'Alleanza atlantica - firmati a Bruxelles
il 16 dicembre 1997 - si limitano a regolare le modalità e i
tempi di estensione dell'invito ai Governi di quei Paesi da
parte del Segretario generale della NATO nonché la data della
loro entrata in vigore.
Il testo dei Protocolli è lo stesso per i tre Paesi ed è
suddiviso in tre brevi articoli.
L'articolo 1 prevede che, una volta entrati in vigore i
Protocolli, il Segretario generale della NATO, a nome di tutti
i Paesi membri, inviti i Governi di Polonia, Ungheria e
Repubblica ceca ad accedere al Trattato dell'Atlantico del
Nord, firmato a Washington il 4 aprile 1949.
Ai sensi dell'articolo 10 di quel Trattato, Polonia,
Ungheria e Repubblica ceca ne diventeranno parte nella data in
cui verranno formalmente trasmessi al Governo degli Stati
Uniti d'America, che ne diviene depositario, i relativi
strumenti di adesione.
L'articolo 2 determina la data di entrata in vigore dei
Protocolli sull'accessione di Polonia, Ungheria e Repubblica
ceca, che coincide con quella in cui tutti gli attuali membri
dell'Alleanza atlantica avranno notificato al Governo degli
Stati Uniti d'America la propria accettazione.
Il Governo degli Stati Uniti d'America è tenuto a
informare tutti i Paesi membri dell'Alleanza della data di
ricezione di ognuna di tali notifiche nonché della data di
entrata in vigore dei Protocolli.
Divenendo membri dell'Alleanza atlantica i Governi
polacco, ungherese e ceco si assumono le responsabilità della
sicurezza collettiva e dell'espletamento delle missioni a
sostegno della pace inerenti all'appartenenza all'Alleanza
atlantica alla pari con gli altri Paesi membri
dell'Alleanza.
L'articolo 3 disciplina il deposito dei testi presso il
Governo degli Stati Uniti d'America, che ne invierà copia
conforme a tutte le Parti contraenti.
A sua volta la proposta di legge consta di quattro
articoli.
Il primo reca l'autorizzazione alla ratifica, il secondo
l'ordine di esecuzione, il quarto l'immediata entrata in
vigore della legge.
La presente proposta di legge contiene inoltre l'articolo
3, rivolto a disciplinare il regime attuale delle
installazioni logistiche ed operative NATO nel nostro Paese,
confermandolo nelle sue più ampie articolazioni di
disponibilità, in coerenza con le esigenze e gli obiettivi del
Trattato Nord Atlantico. La formula riassuntiva che si è
utilizzata è destinata a dare certezza a tutte le misure di
collaborazione che vedono impegnata la Repubblica italiana,
confermandone la piena vigenza.
| |