| Onorevoli Colleghi! - Ai sensi degli articoli 71, primo
comma, e 80 della Costituzione, si ritiene opportuno avviare
la procedura per la ratifica della Convenzione del Consiglio
d'Europa sulla biomedicina e del Protocollo addizionale sul
divieto di clonazione umana.
Il dibattito attuale sulla procreazione artificiale, e i
problemi sorti in sede comunitaria nel corso dell' iter
di approvazione della direttiva 98/44/CE sulla brevettabilità
delle invenzioni biotecnologiche, hanno aperto un confronto
dal quale è emersa l'esigenza di fissare alcuni principi di
base sui limiti posti alla ricerca e alle applicazioni
industriali dei risultati di questa.
La Convenzione firmata a Oviedo nel 1997 ha lo scopo di
fissare principi comuni agli Stati europei anche se il testo
adottato non è particolarmente incisivo su questioni delicate,
come quella di fornire una precisa nozione giuridica di essere
umano. Tuttavia il testo contiene importanti principi generali
e alcune disposizioni particolari, come l'articolo 18, che
vieta la creazione di embrioni umani al solo scopo di ricerca.
Molto importanti sono poi i principi e le disposizioni
contenute nel Protocollo addizionale sulla clonazione
umana.
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Considerato poi che ai sensi dell'articolo 33 la
Convenzione entrerà in vigore dopo che cinque Stati firmatari
avranno provveduto al deposito dello strumento di ratifica e
che, attualmente, sono quattro le ratifiche depositate, non
esiste alcuna ragione per ritardare ulteriormente
l'adempimento a sugello dell'impegno preso dall'Italia in sede
internazionale. Si evidenzia inoltre che l'Italia, anche in
sede di negoziazione della Convenzione, ha svolto un
importante ruolo di promozione dei diritti umani fondamentali.
Purtroppo solo ventiquattro dei quaranta Stati membri del
Consiglio d'Europa hanno firmato il testo. Per queste
motivazioni lo scopo di questa proposta è quello di promuovere
nuovamente i principi espressi nel testo nella speranza che
anche altri Stati aderiscano alla Convenzione firmandola.
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