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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70904
DDL6055-0002
Progetto di legge Camera n. 6055 - testo presentato - (DDL13-6055)
(suddiviso in 10 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C6055. TESTIPDL
...C6055.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC6055 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - L'uso della cremazione dei
  defunti è una pratica in rapida diffusione in Italia perché un
  numero sempre crescente di persone manifesta apertamente la
  volontà che i propri resti non siano seppelliti, ma siano
  invece cremati.  Si tratta certamente di una minoranza di
  persone, per il momento, ma il rispetto della loro volontà
  apre la strada alla presa di coscienza dell'opinione pubblica
  che pare finora abbastanza disinteressata all'argomento.
  Eppure sono numerose e fondate le ragioni che indurrebbero a
  promuovere ed incentivare la pratica della cremazione dei
  cadaveri.  Non ultima quella di natura igienica.  Basta pensare
  al fatto che i cimiteri, ormai inglobati nelle città dal
  tumultuoso e spesso disordinato sviluppo edilizio degli ultimi
  anni, soffrono tutti senza eccezione di problemi di spazio e
  che è comune vedere, ad esempio, bare ospitate in tombe altrui
  o accumulate in fosse comuni in attesa di dare alla salma una
  degna sepoltura.  Appare perciò opportuno sgombrare il campo da
  resistenze di natura ideologica o religiosa maturando uno
  spirito laico che non viola e offende alcuna sensibilità, ma
  va anzi nella direzione del massimo rispetto della persona
  umana.
     Il rito della cremazione risale alla notte dei tempi.  Si
  trovano tracce concrete della sua diffusione nella civiltà
  etrusca, in quella ellenica, in quella romana.  Continuò ad
  essere largamente praticato in Oriente mentre in Occidente,
  con l'avvento del Cristianesimo, scomparve per un lunghissimo
  periodo.  In Europa, in particolare, la cremazione non era
  consuetudinaria, era praticata solamente per necessità, ad
  esempio nel caso di guerre o di pestilenze.
     Alla fine dell'ottocento la nascita e la rapida
  affermazione della civiltà industriale e il sorgere di nuove
  teorie filosofiche ad esse legate fecero tornare di attualità
 
                               Pag. 2
 
  il problema della cremazione e tanti intellettuali divennero
  strenui sostenitori ed attivi propagandisti di questa
  pratica.
     Sono passati cento anni e l'idea cremazionista ha
  continuato a diffondersi in tutti gli strati sociali fra
  persone spesso estremamente diverse fra loro non potendosi
  perciò ascrivere a nessuna categoria sociale.  Impossibile
  quindi disegnare l' identikit  del cremazionista, ma certo
  alla base di questa convinzione vi è un certo numero di
  ragioni comuni.  La principale è forse quella che sceglie la
  cremazione chi non sopporta l'idea che il proprio corpo si
  decomporrà orribilmente sotto terra, ma c'è anche chi
  preferisce non delegare a nessun altro, neanche ai parenti
  stretti, la decisione sulla sorte delle proprie spoglie
  mortali o chi più semplicemente pensa che sia la scelta più
  razionale.  Allo stesso modo lo spirito di conservazione
  dell'individuo induce molti a non affrontare l'argomento
  nemmeno in via puramente ipotetica.  Questo significa
  nascondere il problema della propria morte, vivere
  nell'illusione che essa sia lontana oppure tanto gentile da
  farci avere segni premonitori e quindi da darci il tempo di
  sistemare tutte le cose.  Tuttavia, la determinazione del
  singolo individuo di far cremare il proprio corpo è
  strettamente dipendente dal tessuto sociale in cui egli vive.
  Per fare un esempio, in un Paese laico, progressista, liberale
  le condizioni per una scelta cremazionista sono molto più
  favorevoli rispetto alle zone dove la gente vive ancorata alle
  vecchie tradizioni ed è fortemente condizionata dall'influsso
  della chiesa cattolica, anche se questa sta rivedendo il
  proprio pensiero sulla cremazione ed ha affermato che essa non
  è contraria alla religione.  Infatti, il codice di diritto
  canonico del 1983 consente la cremazione dichiarandola non
  contraria al dogma della Resurrezione.  Questa differenza di
  opinioni legata alla situazione sociale è facilmente
  riscontrabile nel nostro Paese, dove i cremazionisti sono ben
  presenti al nord, mentre nel meridione questa pratica resta
  ancora un'eccezione.  Tuttavia, nei prossimi anni, con
  l'inevitabile progresso dell'integrazione europea, con i
  sempre più stretti contatti con nazioni come quelle che
  compongono la Scandinavia o la Gran Bretagna, dove la
  cremazione è largamente diffusa, determineranno anche qui in
  Italia un forte aumento di coloro che sono propensi a
  considerare la cremazione non più un'eccezione, ma la
  normalità.
     La presente proposta di legge ripropone integralmente il
  testo elaborato dalla Federazione italiana per la cremazione
  ed ha il dono della semplicità e della facile lettura anche da
  parte di chi non abbia conoscenze giuridiche.  L'aspetto più
  importante è quello previsto all'articolo 5, dove si ammette
  la possibilità che le ceneri, su richiesta scritta del  de
  cuius  possano essere disperse o nella stessa area
  cimiteriale o all'esterno, nella natura, purché al di fuori
  dei centri abitati.  E' una norma che rappresenta un segno di
  grande rispetto per la persona e di grande civiltà.
     Si auspica pertanto la rapida approvazione della presente
  proposta di legge.
 
DATA=990520 FASCID=DDL13-6055 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=6055 TOTPAG=0006 TOTDOC=0010 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=006 PAGFIN=0002 RIGFIN=057 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=2 SORTRES= SORTDDL=605500 00 FASCIDC=13DDL6055 SORTNAV=0605500 000 00000 ZZDDLC6055 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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