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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


70969
DDL6062-0002
Progetto di legge Camera n. 6062 - testo presentato - (DDL13-6062)
(suddiviso in 4 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C6062. TESTIPDL
...C6062.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC6062 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - L'imposta sulle successioni e
  donazioni rappresenta uno degli esempi più significativi della
  situazione di oppressione fiscale nella quale sono costretti i
  contribuenti italiani.  Tale imposta riesce infatti a
  concentrare in sé il massimo grado di inefficienza economica,
  irrazionalità amministrativa ed odiosità sociale.  Sul piano
  culturale l'imposta sulle successioni tradisce quella radicata
  diffidenza di una parte della cultura di questo Paese verso
  l'istituto della proprietà privata e l'autonomia negoziale.  Il
  prelievo con aliquote che possono raggiungere livelli
  confiscatori (attualmente l'aliquota massima è del 33 per
  cento del patrimonio!) sugli acquisti  mortis causa  è
  normalmente giustificato con la circostanza che si tratta di
  attribuzioni patrimoniali non "meritate".  Tale conclusione è
  in realtà sbagliata ed irrilevante, poiché l'acquisto per via
  ereditaria è pienamente giustificato dal risparmio accumulato
  in vita dal testatore e dall'atto di destinazione compiuto dal
  medesimo (anche nella forma del silenzio nel caso di
  successione non testamentaria).  Il rispetto delle ultime
  volontà degli individui oltre a costituire una delle più alte
  e radicate forme di civiltà giuridica, rappresenta anche la
  tutela maggiore dell'autonomia negoziale e della libertà dei
  soggetti privati.  In ogni caso, la questione circa la
  legittimità degli acquisti ereditari risulta del tutto
  irrilevante dal punto di vista fiscale, a meno di non voler
  attribuire alla leva fiscale anche una funzione etico-morale
  che le è del tutto estranea.
     Un'eco della impostazione fondamentalmente moralistica
  della disciplina dell'imposta sulle successioni si riscontra
 
                               Pag. 2
 
  anche nell'andamento delle aliquote che variano in misura
  assurda in funzione dell'ammontare dell'asse ereditario e del
  grado di parentela passando dal 3 al 33 per cento!  Una
  progressività del tutto ingiustificabile se non in una logica
  di "punizione della ricchezza".
     L 'imposta sulle successioni risulta anche del tutto
  inefficiente dal punto di vista economico.  Tale imposta
  rappresenta infatti un'ipotesi specifica di imposta sul
  patrimonio e come tutte le imposte patrimoniali presenta gravi
  controindicazioni.  Il prelievo fiscale sul capitale
  costituisce in primo luogo un forte disincentivo al risparmio,
  poiché garantisce un migliore trattamento fiscale per coloro
  che consumano interamente il proprio reddito.  Una distorsione
  della propensione al consumo che risulta tanto più grave nel
  caso dell'imposta sulle successioni, poiché riduce nella fase
  conclusiva dell'esistenza di ciascuno gli incentivi a
  mantenere elevati tassi di risparmio.
     In generale, le imposte patrimoniali indeboliscono il
  sistema economico nel suo complesso perché ne riducono la
  capitalizzazione e quindi la capacità di crescita e di
  sviluppo tecnologico.  Ciò, è tanto più vero nel caso delle
  imposte di natura straordinaria, quale quella sulle
  successioni, che per loro natura non possono essere assunte
  all'interno degli ordinari piani di gestione dei titolari dei
  beni.  Se infatti un'imposta patrimoniale periodica con
  aliquote modeste può essere gestita dal contribuente come se
  fosse una normale imposta sul reddito (fermo restando il
  disincentivo fiscale al risparmio), nel caso dell'imposta
  sulle successioni la straordinarietà dell'acquisto - unita
  alle aliquote elevatissime - spesso costringe il titolare ad
  una dismissione forzata di una parte del patrimonio al solo
  scopo di assolvere l'imposta.  Si aggiunga la considerazione
  che l'imposta sulle successioni rappresenta l'ultimo anello di
  una catena di imposizione multipla sul risparmio.  La quota di
  reddito accantonata per risparmio, tassata al momento della
  sua formazione, è ulteriormente tassata quando diventa a sua
  volta produttiva di reddito, quando è soggetta alle varie
  forme di imposta patrimoniale presenti, per poi essere tassata
  da ultimo al momento della successione ereditaria.
     Anche sul piano della gestione amministrativa l'imposta
  sulle successioni presenta un bilancio del tutto fallimentare.
  Nonostante il rigore formale della disciplina, con aliquote
  sostanzialmente confiscatorie, il gettito complessivo
  dell'imposta non supera (secondo i dati del bilancio relativo
  al 1998) i 1.300 miliardi di lire.  In realtà proprio
  l'insostenibilità del prelievo induce, soprattutto nei casi
  dei grandi patrimoni, a ricorrere a forme di trasferimento
  intergenerazionale fiscalmente meno onerose.  Tale fenomeno
  accentua l'ingiustizia complessiva dell'imposta che finisce
  per colpire soprattutto i patrimoni di dimensioni
  medio-piccole, costituiti da cespiti di natura prevalentemente
  immobiliare, i quali più difficilmente possono sottrarsi al
  prelievo.  Alla fine dei conti l'imposta sulle successioni si
  traduce nell'ennesima forma di tassazione sulla casa!  Anche
  sul piano della ragione fiscale l'imposta sulle successioni si
  presenta irrazionale, considerato che probabilmente il gettito
  complessivo non copre nemmeno i costi di esazione.  Tale
  imposta è oramai una delle poche per le quali non sia prevista
  l'autoliquidazione da parte del contribuente, ma un
  procedimento di liquidazione d'ufficio.  Tale scelta, dovuta
  alla particolare complessità tecnica delle modalità di
  calcolo, determina però un grande spreco di risorse
  amministrative, che potrebbero essere più proficuamente
  impiegate in altri settori dell'amministrazione
  finanziaria.
     Analoghe considerazioni valgono per l'imposta sulle
  donazioni.
     Se nonostante tutto ciò l'imposta sulle successioni e
  donazioni è mantenuta in vita, ciò è dovuto a ragioni
  sostanzialmente ideologiche.  Per queste ragioni si propone con
  la presente proposta di legge l'abrogazione delle disposizioni
  vigenti in materia.
 
DATA=990524 FASCID=DDL13-6062 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=6062 TOTPAG=0003 TOTDOC=0004 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=009 PAGFIN=0002 RIGFIN=073 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=2 SORTRES= SORTDDL=606200 00 FASCIDC=13DDL6062 SORTNAV=0606200 000 00000 ZZDDLC6062 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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