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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


929
DDL0070-0002
Progetto di legge Camera n. 70 - testo presentato - (DDL13-70)
(suddiviso in 9 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C70. TESTIPDL
...C70.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC70 ZZ13 ZZRL ZZPR
    Onorevoli Colleghi! - Alle soglie del duemila la
  sclerosi multipla è una delle gravi malattie sociali, per
  numero di pazienti, famiglie e strutture sanitarie coinvolte,
  che colpiscono il nostro Paese in forma rilevante ed a cui lo
  Stato deve fornire una risposta adeguata attraverso un insieme
  organico di interventi e supporti per finalizzare gli impegni
  nei settori della ricerca, della assistenza, della cura e
  della riabilitazione.
     La sclerosi multipla è una malattia degenerativa del
  sistema nervoso centrale provocata dalla distruzione lenta e
  progressiva della mielina, il rivestimento delle fibre nervose
  del cervello e del midollo spinale.  L'orientamento oggi
  prevalente è quello di ritenerla una malattia del sistema
  immunitario che, non distinguendo più le cellule "proprie" da
  quelle "estranee", dà luogo alla distruzione della mielina.
     La distruzione della mielina e la sostituzione della
  stessa con delle aree di tessuto cicatrizzato (le cosiddette
  placche, da cui la definizione di "sclerosi a placche")
  distorce la trasmissione dei segnali causando difficoltà
  motorie, disturbi alla vista (fino alla cecità), disturbi
  urinari e dell'attività sessuale.  Ciò avviene in maniera del
  tutto imprevedibile, essendo i disturbi collegati alle aree
  del cervello che vengono via via colpite.
     Ogni singolo paziente va incontro ad un destino del tutto
  personale.
     Oggi, la sclerosi multipla è la malattia del sistema
  nervoso centrale più diffusa tra i giovani adulti, essendo
  l'età media di esordio intorno ai 25 anni.  Le donne sono più
  facilmente soggette alla malattia rispetto agli uomini in un
  rapporto di 3:2.
     Nel mondo sono circa 3 milioni le persone che sono colpite
  dalla sclerosi multipla,
 
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  delle quali 300.000 in America ed altrettante in Europa.
     In Italia sono stimate in circa 50.000 unità le persone
  affette da tale malattia, nelle diverse forme
  remittente-recidivante e cronico-progressiva.  In alcune
  regioni del nostro Paese sono colpiti da sclerosi multipla 1
  abitante ogni 1500/2000, in altre, come la Sardegna, 1
  abitante ogni 700/1000.
     L'incertezza sui dati nazionali è dovuta alla mancanza, a
  tutt'oggi, di una seria rilevazione epidemiologica
  dell'incidenza e della prevalenza della malattia nel nostro
  territorio.  La presente proposta di legge, come si vedrà in
  seguito, mira anche a soddisfare questa esigenza per poter
  programmare realisticamente ogni tipo di intervento,
  ottimizzando le risorse esistenti.
     La prima descrizione documentata dell'insorgere dei
  sintomi della sclerosi multipla risale ai primi dell'ottocento
  ed è dovuta ad Augusto d'Este, ma la prima diagnosi e la
  definizione clinico-patologica della malattia è del 1868,
  quando Jean Marie Charcot elaborò uno schema descrittivo dei
  sintomi della sclerosi multipla, considerato valido ancora
  oggi.
     Occorre attendere, però, il secondo dopoguerra e, più
  precisamente, gli anni ottanta, perché siano avviati nel mondo
  numerosi studi sui diversi aspetti delle risposte
  immunologiche alla sclerosi multipla.  Ed oggi la ricerca, sia
  di base che applicata, ha cominciato a fornire le prime
  risposte concrete sia sul piano della diagnosi clinica che sul
  piano della terapia farmacologica.
     L'intervento dello Stato, fino ad ora, si è limitato a
  garantire i normali servizi di assistenza previsti in via
  generale dalle nome del nostro ordinamento giuridico.
     Il forte impatto sociale di questa malattia impone, però,
  una razionalizzazione degli interventi ed una finalizzazione
  delle risorse esistenti.
     Non dobbiamo dimenticare che la sclerosi multipla colpisce
  una popolazione di giovani adulti, cioè persone in piena
  attività lavorativa, con famiglie spesso da poco formate, con
  una progressione lenta, ma costante, che comporta un
  allontanamento progressivo dal mondo del lavoro, con una
  fortissima ricaduta in termini di costi sociali e di
  assistenza.
     Onorevoli colleghi, di sclerosi multipla non si muore, ma
  circa 1.600 cittadini ogni anno si aggiungono al numero totale
  di pazienti esistenti.  Bisogna razionalizzare gli interventi,
  le strutture esistenti, i centri di diagnosi e di assistenza
  per garantire a questi cittadini il migliore inserimento
  sociale, le migliori condizioni di vita, e, soprattutto,
  favorendo la ricerca, una concreta speranza per il loro
  futuro.
     Oggi, nel campo diagnostico e farmacologico, nuove terapie
  si stanno dimostrando efficaci nel rallentare e bloccare la
  progressione della malattia.  Solo favorendo questa spirale
  positiva si potrà garantire ai malati di sclerosi multipla
  livelli di assistenza e terapia degni degli attuali
  standard  europei.
     Si espone, ora, il contenuto della presente proposta di
  legge:
     Articolo 1.  Al fine di rendere più vicina ai bisogni dei
  malati l'attuazione della legge, i progetti e le azioni da
  porre in essere saranno affidati alle regioni.  La politica
  sanitaria nazionale trova oggi nell'entità regionale la sua
  naturale e necessaria espressione.  Le trasformazioni in atto
  sono nel senso di una sempre maggiore responsabilizzazione
  delle regioni, sia a livello opertivo sia finanziario.  La sede
  regionale è, quindi, ritenuta la più idonea per la concreta
  attuazione delle finalità della legge.
     Alle regioni è perciò demandato il compito di predisporre,
  nell'ambito dei rispettivi piani sanitari, dei
  progetti-obiettivo, delle azioni programmate od altre
  iniziative dirette a fronteggiare la sclerosi multipla per
  conseguire le seguenti finalità:
       a)  dati epidemiologici: estremamente importanti
  sia per stabilire la reale diffusione della malattia, sia per
  pianificare nelle diverse aree della penisola le politiche di
  intervento.  Vale la pena ricordare che non esiste, a
  tutt'oggi, una reale quantificazione del numero dei malati e
  che i dati di cui siamo in possesso sono delle mere proiezioni
  statistiche, sia pur convincenti, ma, pur sempre, delle
  ipotesi;
 
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       b)  diagnosi e cura: si prevede l'individuazione e
  la razionalizzazione degli interventi diagnostici (spesso
  costosissimi) e degli strumenti di cura e di
  riabilitazione;
       c)  comunicazione: si mira ad integrare le
  meritorie attività svolte dalle associazioni senza scopo di
  lucro con una più attenta preparazione del personale
  socio-sanitario per un'adeguata risposta ad una patologia che
  coinvolge il soggetto malato, la sua famiglia e l'ambiente di
  lavoro nel loro insieme;
       d)  ricerca: è uno dei perni della presente
  proposta di legge e si baserà sulla capacità dei centri
  neurologici di attrarre i finanziamenti in base all'importanza
  ed alla qualità delle ricerche proposte.
     Articolo 2.  L'istituzione di un centro neurologico di
  riferimento a livello regionale è di basilare importanza per
  l'attuazione delle finalità della legge.  I centri avranno,
  infatti, un ruolo propulsore per gran parte delle attività
  suelencate ed, in particolare, per quelle di ricerca,
  diagnosi, terapia ed assistenza.
     Il centro regionale di riferimento, quindi, avrà funzioni
  di orientamento e coordinamento delle attività di diagnosi,
  cura e riabilitazione nel pieno rispetto degli obiettivi
  indicati all'articolo 1.
     Per evitare duplicazioni e conseguenti sprechi
  economico-gestionali, il centro regionale dovrà avvalersi del
  supporto assistenziale dei servizi di neurologia ospedalieri
  od universitari esistenti che operano nel settore della
  sclerosi multipla da almeno tre anni.  Le attività di supporto
  inerenti all'assistenza saranno gestite sulla base di piani e
  protocolli unitari elaborati dal centro regionale al fine di
  garantire un trattamento uniforme ai malati.
     Riguardo all'istituzione dei centri suddetti, per le
  regioni con popolazione inferiore a 1.500.000 abitanti sarà
  possibile consorziarsi con regioni limitrofe per le ovvie
  ragioni di efficienza ed economicità.
     Articolo 3.  Compito di primaria importanza per i centri
  sarà quello di fornire ai pazienti un attestato che certifichi
  la malattia.  Solo attraverso questo documento i pazienti
  potranno godere gratuitamente delle prestazioni di diagnostica
  effettuate in regime ospedaliero.
     Essendo la sclerosi multipla una malattia che richiede
  talvolta la prescrizione di più farmaci, si ritiene necessario
  renderne possibile la prescrizione stessa per un periodo
  massimo di trenta giorni.
     Per favorire un serio monitoraggio delle diverse
  esperienze terapeutiche, il centro regionale è abilitato ad
  autorizzare la prescrizione di farmaci che, pur avendo già
  ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio, non
  contemplino ancora l'indicazione della sclerosi multipla.
     In questo caso, ogni tre mesi, il centro regionale
  comunica alla regione di competenza ed al Ministero della
  sanità il numero dei casi di dispensazione, indicando in sigla
  il malato, la diagnosi, il farmaco, la posologia e la durata
  del trattamento.
     Articolo 4.  Si riferisce alle finalità di comunicazione di
  cui all'articolo 1, comma 2, lettera  d).  Si individua,
  in questo caso, un compito primario delle regioni nel
  promuovere iniziative dirette all'educazione sanitaria nei
  confronti della popolazione residente.
     Articolo 5.  L'esonero dal servizio militare è garantito
  dal certificato rilasciato dal centro neurologico di
  riferimento o da una struttura da esso coordinata, al fine di
  evitare le attuali lunghe trafile burocratiche e mediche,
  spesso gestite da personale non specializzato.
     Articolo 6.  La collaborazione con le associazioni di
  volontariato costituisce un momento di sinergia fra il mondo
  scientifico ed il quotidiano dei pazienti e dei loro
  familiari, indispensabile per una corretta percezione dei
  problemi sul campo ed una conseguente migliore attuazione
  delle finalità della legge.
     Esistono, tra l'altro, in Italia, associazioni che da
  diverso tempo svolgono una più che meritoria attività di
  sensibilizzazione dell'opinione pubblica e che, spesso, sono
 
                               Pag. 4
 
  impegnate nel gestire interventi concreti a sostegno dei
  malati.  Disperdere queste energie sarebbe come disperdere un
  patrimonio unico nel nostro Paese.  Si vuole perciò esaltare il
  loro ruolo attraverso una sempre più sretta collaborazione con
  le istituzioni e con centri regionali di riferimento.
     Articolo 7.  E' indicata la copertura finanziaria per il
  triennio 1996-1998, così come previsto dalle vigenti leggi di
  bilancio.
 
DATA=960509 FASCID=DDL13-70 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=0070 TOTPAG=0009 TOTDOC=0009 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=006 PAGFIN=0004 RIGFIN=009 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=4 SORTRES= SORTDDL=007000 00 FASCIDC=13DDL0070 SORTNAV=0007000 000 00000 ZZDDLC70 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



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