| La Commissione prosegue l'esame del provvedimento,
rinviato nella seduta del 19 ottobre.
Luigi BERLINGUER, presidente, ricorda che nel corso
della seduta del 19 ottobre era intervenuto il sottosegretario
di Stato per le finanze Alfiero Grandi, il quale aveva
sottolineato l'opportunità che l'esame del provvedimento sia
seguito da un rappresentante del Ministero del tesoro.
Il sottosegretario Gianfranco MORGANDO sottolinea di
concordare con i rilievi critici svolti dal relatore nelle
precedenti sedute con riferimento al comma 1 dell'articolo 9,
relativamente alla equiparazione alle garanzie bancarie della
garanzia di firma dei confidi. Fa presente, quindi, che il
Governo è consapevole dell'importanza politica del
provvedimento in esame. Tuttavia, l'estensione della garanzia
di firma risulta allo stato formalmente impossibile ai sensi
della direttiva 89/647/CEE, che stabilisce puntualmente i casi
in cui è ammessa una ponderazione minore del rischio per le
varie forme di credito, prevedendo la ponderazione massima per
le sole garanzie bancarie. Dopo aver, quindi, richiamato la
diversa situazione di altri paesi europei quali la Germania e
la Francia, nei quali i confidi beneficiano della
equiparazione alle banche, ricorda che una recente legge
spagnola attribuisce ai confidi criteri di ponderazione del
rischio analoghi a quelli delle banche, disponendo la
sottoposizione dei confidi alla vigilanza della Banca centrale
spagnola, sebbene in quel paese non vi sia alcuna
equiparazione alle banche, come, invece, accade in Francia e
in Germania. Fa presente, pertanto, che, alla luce della
novità normativa verificatasi in Spagna, il Governo ha
ritenuto necessario richiedere un parere alla Commissione
europea per il tramite della Banca d'Italia. Tale parere non è
ancora pervenuto ma indiscrezioni dell'ultima ora indicano che
esso è ormai pronto e prossimo alla trasmissione.
Giovanni SAONARA (PD-U), relatore, ritiene
indispensabile prendere conoscenza del parere della
Commissione europea. Propone, pertanto, di rinviare il seguito
dell'esame e l'espressione del parere alla Commissione finanze
al momento in cui sarà pervenuto il predetto parere.
Luigi BERLINGUER, presidente, ritiene che il Governo
debba impegnarsi a trasmettere tempestivamente alla
Commissione il parere della Commissione europea, una volta che
questo sarà pervenuto, o comunque a trasmetterne le
risultanze. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra
seduta.
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