| RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITA',
AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE,
NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE
nei confronti del deputato
SGARBI
per il reato di cui agli articoli 81, primo comma e 341,
commi primo e quarto, del codice penale (oltraggio a pubblico
ufficiale, continuato e aggravato)
TRASMESSA DAL PRETORE DI PISA
E PERVENUTA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA
il 17 novembre 1995
(mantenuta all'ordine del giorno dalla precedente
legislatura)
Pag.2
PRETURA CIRCONDARIALE DI PISA
IL PRETORE
vista l'istanza depositata in cancelleria il 3 novembre
1995, nell'interesse dell'onorevole Vittorio Sgarbi, sentite
in merito alla stessa le parti, osserva allo stato per quanto
è a conoscenza di questo giudice, che i fatti oggetto del
presente procedimento non sembrano concernere opinioni
espresse nell'esercizio delle funzioni di parlamentare da
parte dell'imputato, il quale era all'epoca dell'episodio in
contestazione, ed è tuttora, membro della Camera dei deputati
della Repubblica. Dalla lettura del capo di imputazione si
evince che l'onorevole Sgarbi avrebbe proferito all'indirizzo
di due agenti della Polizia di Stato, in servizio, alcune
frasi ingiuriose del seguente tenore: "C'è una guardia che
vuole rompere i coglioni. Di questi me ne sbatto i
coglioni", in questo modo ledendone il prestigio e l'onore.
Tale prospettazione accusatoria infatti porta ad escludere che
le parole che si assume essere state dette dall'onorevole
Sgarbi siano in qualche modo connesse con la funzione di
Deputato, che lo stesso ricopre, pertanto ritiene che nel caso
di specie al momento non siano ravvisabili elementi per poter
applicare l'articolo 68 della Costituzione. Tuttavia, attesa
l'incompleta conoscenza dei fatti oggetto di procedimento,
dovuta al fatto che gli unici documenti conosciuti dal Giudice
del dibattimento in questa fase processuale sono quelli
indicati dall'articolo 431 c.p.p., atteso altresì che al
momento della richiesta da parte del Pubblico ministero della
concessione dell'autorizzazione a procedere non è stata
esaminata l'applicabilità o meno dell'articolo 68 della
Costituzione, appare opportuno, visto l'articolo 3 del
decreto-legge 7 settembre 1955 n. 374, ordinare la
trasmissione degli atti del procedimento alla Camera dei
Deputati perché deliberi in merito all'eccezione sollevata.
Sospende il procedimento e lo rinvia all'udienza del 20
febbraio 1996, ore 9, dando avviso ai testi presenti e ai
difensori dell'imputato di comparire alla detta udienza senza
ulteriore comunicazione. Manda alla cancelleria perché
provveda a trasmettere la presente ordinanza, unitamente agli
altri atti del procedimento, alla Camera dei Deputati della
Repubblica per i provvedimenti di propria competenza.
Il Pretore
Paola Masi
| |
| RELAZIONE DELLA GIUNTA
PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIUDIZIO
(Relatore: FRANCO RAFFALDINI)
sulla
RICHIESTA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITA',
AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA COSTITUZIONE,
NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE
nei confronti del deputato
SGARBI
per il reato di cui agli articoli 81, primo comma e
341, commi primo e quarto, del codice penale (oltraggio a
pubblico ufficiale, continuato e aggravato)
TRASMESSA DAL PRETORE DI PISA
E PERVENUTA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA
il 17 novembre 1995
Presentata alla Presidenza il 20 settembre 1996
Pag.2
Onorevoli Colleghi! - La questione che si sottopone
all'Assemblea riguarda un episodio avvenuto alla fine del mese
di luglio 1992 in Piazza dei Miracoli a Pisa.
A quanto risulta dagli atti del procedimento, il deputato
Sgarbi, invitato a una manifestazione pubblica che si teneva
presso tale luogo, si stava apprestando ad entrare
dall'ingresso riservato alle autorità.
Dopo essersi soffermato presso una piccola folla che
sostava al di qua delle transenne, avrebbe deciso di portare
con sé, oltre il varco, cioè nel luogo riservato alle
autorità, due ragazze che appartenevano al gruppo degli
astanti.
Dopo aver ricevuto un rifiuto da parte degli agenti di
polizia, anche a fronte delle proteste degli astanti che
aspiravano ad entrare al pari delle due ragazze, il deputato
Sgarbi avrebbe proferito ad alta voce alcuni insulti al loro
indirizzo (riportati nella richiesta dell'autorità giudiziaria
doc. IV- ter n. 10):
"voglio telefonare al Prefetto perché c'è una guardia
che vuole rompere i coglioni... Di questi me ne sbatto i
coglioni".
Per questo il deputato Sgarbi è stato citato per il reato
di oltraggio a pubblico ufficiale, confermato ed approvato di
cui agli articoli 81, primo comma e 341, comma primo e quarto
del codice penale.
L'udienza veniva fissata per il 4 novembre 1995.
Il 17 novembre 1995 il Pretore di Pisa, atteso che al
momento della richiesta da parte del pubblico ministero della
concessione dell'autorizzazione a procedere non è stata
esaminata l'applicabilità o meno dell'articolo 68 della
Costituzione, ritiene opportuna la trasmissione degli atti del
procedimento alla Camera dei deputati perché deliberi in
merito all'udienza del 20 febbraio 1996.
Non essendo pervenuto alcun pronunciamento delle Camere,
il procedimento è ripreso il 24 maggio c.a. Il Pretore di Pisa
assolve il deputato Sgarbi per la prima frase pronunciata e lo
condanna per la seconda al pagamento di lire 400.000 in
sostituzione di 16 giorni di reclusione. Contro tale sentenza
il deputato Sgarbi ha presentato ricorso.
Comunque dal contesto dell'episodio e dal tenore delle
frasi appare del tutto certo che non ci si trovi dinanzi a una
ipotesi di esercizio di funzioni parlamentari, né che le
affermazioni del deputato Sgarbi siano opinioni espresse in un
contesto politico oppure aventi contenuti politici e in
qualche modo inerenti alla sua funzione parlamentare.
Tale è stata l'opinione unanime della Giunta che nella
seduta del 31 luglio 1996 ha approvato la proposta del
relatore di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti
citati non concernono opinioni espresse nell'esercizio delle
funzioni parlamentari.
Franco RAFFALDINI, Relatore.
| |